Le banche sono solitamente vincolate da obblighi espressi di riservatezza contenuti nelle loro condizioni generali di servizio e negli accordi stipulati con i propri clienti. Esiste, inoltre, la dottrina della violazione della riservatezza disponibile per i clienti di istituti bancari privati, prevista dalla legge inglese. Secondo tale dottrina, quando una banca riceve informazioni che fanno sorgere il dovere di riservatezza, la banca potrà utilizzare tali informazioni solamente per lo scopo per il quale tali informazioni sono state ottenute. Il cliente potrà presentare ricorso contro la banca nel caso in cui quest’ultima abbia utilizzato le informazioni per scopi diversi ed il cliente abbia subito un danno come risultato di tale divulgazione non autorizzata.
Le informazioni che per natura si definiscono confidenziali sono solitamente descritte nei contratti stipulati con i clienti o previste dalla dottrina della violazione della riservatezza. Nel contesto delle relazioni con un istituto bancario privato, queste comprendono, tipicamente, le informazioni di carattere personale e finanziario.
Il dovere di riservatezza si applica solamente alle informazioni definite come confidenziali. In generale, il dovere di riservatezza non si applica alle informazioni che sono già di pubblica conoscenza o che la banca ha ottenuto in modo legittimo da un soggetto terzo. Inoltre, i requisiti che impongono la divulgazione di informazioni, previsti dalla legge, prevalgono su eventuali doveri contrattuali di riservatezza e sulla dottrina della violazione della riservatezza.
Esistono vari rimedi disponibili per i clienti nel caso in cui una banca abbia violato il dovere di riservatezza. Questi comprendono un’ingiunzione da parte del tribunale volta a prevenire che la banca effettui ulteriori divulgazioni delle informazioni confidenziali. Il risarcimento dei danni può essere richiesto nel caso di violazione di obblighi contrattuali o della dottrina della violazione della riservatezza. L’ammontare dei danni dipende dalle circostanze del caso concreto. Anche se in alcune circostanze un cliente potrebbe proporre una richiesta di risarcimento dei danni basata sui profitti realizzati dalla banca a seguito della violazione dell’obbligo di riservatezza, solitamente i clienti ottengono una compensazione.