Regno Unito: Modifiche alle norme sull’immigrazione

Home / Blog / Regno Unito: Modifiche alle norme sull’immigrazione

Negli ultimi mesi, il governo ha introdotto una serie di modifiche alle norme sull’immigrazione relative ai visitatori del Regno Unito. In particolare, sono state introdotte modifiche relative a:

Lavoro a distanza

In precedenza, le norme sull’immigrazione non menzionavano il lavoro a distanza come attività consentita ai visitatori. Data la regola generale del “divieto di lavoro” per i visitatori, ciò sembrava indicare che ai visitatori non era consentito lavorare a distanza nel Regno Unito. Tuttavia, le nuove norme hanno aggiunto una nuova attività alla lista delle attività consentite ed i visitatori possono adesso svolgere attività legate al proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro straniero, a distanza dal Regno Unito, a condizione che questo non sia lo scopo principale della visita.

Home Office ha confermato che i visitatori possono svolgere attività a distanza relative al loro impiego all’estero, come rispondere alle e-mail, alle telefonate o partecipare a riunioni a distanza. Si noti, tuttavia, che:

  • Il lavoro a distanza non deve essere lo scopo principale della visita – il motivo principale della visita deve essere un’altra attività consentita, che si tratti di turismo, visitare amici o familiari, partecipazione a conferenze o firma di accordi.
  • Home Office verificherà se un visitatore entra nel Regno Unito specificamente per lavorare a distanza e prenderà in considerazione la durata del soggiorno proposto o se un soggiorno di tale durata è finanziariamente sostenibile solo attraverso un lavoro continuativo.
  • Le norme vietano ai visitatori di vivere nel Regno Unito per periodi prolungati attraverso visite frequenti o successive; questo vale indipendentemente dal fatto che il visitatore svolga o meno un lavoro a distanza nel Regno Unito. Nel caso in cui un richiedente intenda trascorrere gran parte del suo tempo nel Regno Unito e svolga un lavoro a distanza durante la sua visita, la domanda sarà esaminata per garantire che la persona sia realmente impiegata all’estero e non stia cercando di lavorare nel Regno Unito. In generale, le visite di durata superiore a un mese saranno esaminate per verificare che il lavoro non sia lo scopo primario della visita, e le attività che durano più di 90 giorni possono portare a investigazioni sulla natura del lavoro a distanza di un visitatore.
  • I visitatori non devono ricevere pagamenti da un soggetto britannico per le attività svolte nel Regno Unito (a parte alcune eccezioni strettamente definite, come le spese di viaggio ragionevoli e alcuni impegni retribuiti consentiti). L’aspettativa è che il pagamento per qualsiasi lavoro a distanza intrapreso nel Regno Unito non provenga da una fonte britannica, ma piuttosto dal datore di lavoro estero per il quale viene svolto il lavoro a distanza.

Attività intra-societarie

In base alle precedenti norme sulle attività intra-societarie consentite, un dipendente di un’azienda con sede all’estero poteva, mentre si trovava nel Regno Unito in qualità di visitatore, intraprendere determinate attività per uno specifico progetto interno con dipendenti britannici dello stesso gruppo aziendale (ad esempio, attività di consulenza, risoluzione di problemi, formazione). Tuttavia, le vecchie norme stabilivano esplicitamente che i visitatori potevano intraprendere queste attività solo a condizione che non venisse svolto alcun lavoro direttamente con i clienti.

Le nuove norme hanno eliminato il divieto di lavorare direttamente con i clienti, il che significa che un dipendente con sede all’estero può ora svolgere le attività intra-societarie consentite anche direttamente con i clienti.

Si noti, tuttavia, che il lavoro diretto con i clienti è consentito solo se:

  • Gli spostamenti del dipendente avvengono in un contesto intra-aziendale e qualsiasi attività rivolta al cliente è accessoria al suo impiego all’estero; e
  • Tali attività sono necessarie per la realizzazione di un progetto o di un servizio da parte della filiale britannica del datore di lavoro estero del visitatore e non fanno parte di un progetto o di un servizio fornito direttamente al cliente britannico dal datore di lavoro estero.

Modifiche alle attività consentite per i professionisti del settore legale

Secondo le regole precedenti, un avvocato straniero poteva solamente fornire consulenza a un cliente con sede nel Regno Unito su una specifica controversia internazionale e/o su una transazione internazionale. Le nuove norme hanno ampliato notevolmente questa categoria di attività consentite, tanto che gli avvocati stranieri possono ora fornire servizi legali mentre si trovano nel Regno Unito come visitatori. Si tratta di un’attività consentita definita in modo molto ampio, che comprende la fornitura di consulenze, l’attività di arbitrato o mediazione, conferenze e insegnamento, la redazione di contratti e il contenzioso.

È molto importante che i visitatori e, se necessario, i loro datori di lavoro, comprendano la portata dei cambiamenti normativi e siano in grado di dimostrare all’arrivo nel Regno Unito che le loro attività sono consentite per i visitatori, altrimenti rischiano di essere allontanati e di incontrare difficoltà nel presentare una richiesta di visto d’ingresso di qualsiasi tipo in futuro. È opportuno ricordare che la posizione di default, sia con le nuove che con le regole precedentemente in vigore, rimane quella di non voler lavorare nel Regno Unito, a meno che l’attività lavorativa non sia espressamente consentita.