A partire da lunedì 15 febbraio 2021, tutti i viaggiatori diretti nel Regno Unito devono affrontare restrizioni sugli spostamenti molto più severe, con lo scopo di ridurre la diffusione di nuove varianti di Covid-19.
Il precedente sistema di “corridoi di viaggio”, in cui ai viaggiatori in entrata non era richiesto di autoisolarsi all’arrivo da alcuni paesi a basso rischio, è stato, al momento, sospeso.
Queste regole sono in linea con quelle adottate nella maggior parte dei paesi dallo scorso marzo 2020.
Molti datori di lavoro hanno ricevuto richieste dai propri dipendenti di lavorare in remoto da altri paesi durante la pandemia. I datori di lavoro devono essere consapevoli delle implicazioni derivanti da queste situazioni, sia dal punto di vista fiscale che legale. Inoltre, occorre fare attenzione alle regole in materia di immigrazione, in quanto, qualora il visto di un dipendente scada mentre questi si trova al di fuori del Regno Unito, il lavoratore potrebbe non essere in grado di fare ritorno in UK senza presentare una nuova domanda per regolarizzare la propria posizione.
In base alle regole precedenti, gli amministratori di una societa’ potevano fare affidamento su un’esenzione dalle regole di autoisolamento. Questa esenzione è stata ora rimossa e gli amministratori dovranno isolarsi. Ciò potrebbe rendere impraticabili brevi viaggi d’affari nel Regno Unito.
Come primo passo, coloro che arrivano nel Regno Unito dovranno controllare se sono stati in un paese della cosiddetta “red list” nei precedenti 10 giorni.
Se il viaggiatore non è stato in un paese della red list:
Potra’ recarsi nel Regno Unito, soggetto alle seguenti restrizioni:
- Coloro che arrivano devono fornire prova di un test Covid-19 negativo prima di poter viaggiare – il test deve essere stato sostenuto entro 72 ore dalla data del viaggio;
- E’ necessario compilare il modulo di localizzazione dei passeggeri fino a 48 ore prima dell’arrivo;
- tutti coloro che arrivano nel Regno Unito (e Repubblica d’Irlanda, Channel Islands e Isle of Man) dovranno autoisolarsi per 10 giorni all’arrivo;
- coloro che si autoisolano devono sostenere un test il secondo e l’ottavo giorno a proprie spese – i test possono essere prenotati dal portale degli hotel in cui viene svolta la quarantena.
Sono presenti esenzioni dall’obbligo di autoisolamento in relazione ad alcuni lavori specialistici.
Se il viaggiatore è stato in un paese della red list nei 10 giorni antecedenti il suo arrivo nel Regno Unito gli sarà vietato l’ingresso, a meno che non sia in possesso di un passaporto britannico/irlandese o di un permesso di soggiorno nel Regno Unito.
Se l’interessato ha un passaporto britannico / irlandese o un permesso di soggiorno nel Regno Unito, dovra’, comunque, sostenere il test e compilare il modulo di localizzazione dei passeggeri, nonche’ sottoporsi a quarantena in uno degli alberghi predisposti per la quarantena. La quarantena ha durata di 10 giorni e sara’ il viaggiatore a sostenere le spese per il soggiorno in albergo.
Per quanto riguarda coloro in partenza dal Regno Unito, a partire da lunedì 15 febbraio 2021 i cittadini britannici ed i residenti nel Regno Unito non sono autorizzati a lasciare la propria abitazione, compresi i viaggi internazionali, a meno che non si applichi una delle esenzioni previste dalla legge.
L’interessato potra’ lasciare la propria abitazione per:
- Esigenze lavorative, laddove non sia possibile lavorare da casa;
- responsabilità educative, di assistenza all’infanzia e di cura;
- ragioni mediche; e
- servizi veterinari.
Coloro che desiderano lasciare il Regno Unito dovranno informarsi circa le restrizioni previste dal paese in cui si recano. Numerose compagnie aeree hanno previsto politiche interne proprie relative ai test per ammettere i passeggeri a bordo.
Viste le continue modifiche alle regole relative agli spostamenti da e per il Regno Unito, coloro che stanno pianificando viaggi all’estero dovranno monitorare in modo costante le guide del governo.