La natura dei doveri degli amministratori secondo il Companies Act 2006 del Regno Unito sta cambiando in linea con la rapida escalation del cambiamento climatico.
In Inghilterra, gli amministratori hanno un esplicito obbligo ai sensi della sezione 172 del Companies Act 2006 di “tenere nella dovuta considerazione” alcuni fattori quando agiscono in buona fede per promuovere il successo della società.
Questi fattori includono “l’impatto delle operazioni della società sulla comunità e l’ambiente” e le “probabili conseguenze di qualsiasi decisione a lungo termine”. Gli amministratori sono anche tenuti dalla S.174 a “esercitare una ragionevole cura, abilità e diligenza” a questo proposito. Questi doveri sono redatti apertamente e la loro interpretazione e attuazione è specifica del contesto, ma con l’aggravarsi della crisi climatica il panorama normativo, politico e commerciale si sposta intorno alla transizione verso il net zero.
Di conseguenza, la portata del concetto “tenere nella dovuta considerazione” l’ambiente cambierà inevitabilmente, insieme ai doveri degli amministratori e al potenziale di responsabilità delle aziende e del personale.
Poiché gli incentivi finanziari e le sanzioni si allineano sempre più ai comportamenti e alle pratiche commerciali etiche, lo standard di cura e considerazione che gli amministratori inglesi devono dare ai rischi climatici e alle considerazioni ambientali sta rapidamente aumentando. Ma cosa significa davvero il concetto di “tenere in cosiderazione” quando riferito all’ambiente?
La conformità con i nuovi obblighi legali e normativi relativi al clima – come la diffusione di informazioni finanziarie relative al clima e i requisiti di reportistica sulle emissioni – è destinata a rientrare nei doveri, così come l’implementazione di strategie di riduzione delle emissioni nette e strategie di riduzione delle emissioni in linea con l’obiettivo Net Zero del governo britannico entro il 2050.