Nel caso in cui un amministratore diventi incapace di intendere e di volere, la società cercherà di rimuoverlo dalla carica. Una società, infatti, può trovarsi in una posizione in cui l’incapacità di un amministratore renda impossibile il raggiungimento del quorum richiesto per il valido svolgimento di una riunione del consiglio d’amministrazione. In questi casi, non sarà possibile registrare la cessazione dell’incarico dell’amministratore. Anche se il quorum non è raggiunto, l’articolo 11 dei Model Articles prevede la possibilità, per il consiglio d’amministrazione, di nominare un nuovo amministratore o di convocare un’assemblea generale dei soci affinché sia nominato un nuovo amministratore. Tuttavia, l’assemblea generale deve essere proposta su iniziativa del consiglio d’amministrazione.
Nei casi in cui l’amministratore unico di una società divenga incapace, i soci dovranno rivolgersi al tribunale, ai sensi della sezione 306 del Companies Act 2006, affinché venga indetta un’assemblea per la nomina di nuovi amministratori o per apportare modifiche allo statuto societario. Se l’amministratore unico divenuto incapace è anche socio unico della società, il potere di presentare una domanda ai sensi della sezione 306 spetta al procuratore o al sostituto dell’amministratore, se ne è stato nominato uno. Nei casi in cui non vi sia stata tale nomina, sarà necessario presentare domanda al tribunale (in particolare, alla Court of Protection) affinché sia nominato un sostituto.
I soci hanno il potere di revocare un amministratore. La revoca è possibile attraverso l’adozione di una delibera a maggioranza semplice, secondo quanto previsto dalla sezione 168 del Companies Act. Il preavviso speciale della convocazione dell’assemblea dovrà essere inviato all’amministratore, il quale potrà intervenire e difendersi. I soci che intendono rimuovere un amministratore dovranno fare attenzione a non commettere discriminazioni. Infatti, sia il Mental Capacity Act 2005 che il Disability Discrimination Act fanno riferimento alla necessità di offrire sostegno e porre in essere ragionevoli rimedi per facilitare la piena partecipazione dei soggetti non più capaci. Solo in circostanze in cui risulti evidente che l’amministratore non sia in grado di svolgere l’incarico questi potrà essere revocato.
Gli amministratori sono, normalmente, anche dipendenti della società. La posizione di funzionario della società rimane distinta dal ruolo di dipendente. È, pertanto, possibile valutare la risoluzione del rapporto di lavoro dell’amministratore incapace. Tuttavia, la cessazione del rapporto di lavoro non comporta, automaticamente, la rimozione dell’amministratore dalla carica di dirigente della società.
L’eventuale risoluzione del contratto di lavoro di un amministratore incapace dovrà essere attentamente considerata, in quanto la cessazione della nomina dell’amministratore come funzionario della società, per motivi di incapacità, non priva l’amministratore del suo diritto di richiedere un risarcimento per violazione del diritto al lavoro o del diritto a ricevere compensi previsti dal contratto in caso di cessazione del rapporto lavorativo. Quindi, prima di iniziare qualsiasi tipo di azione è indispensabile far riferimento alle previsioni contenute nel contratto di lavoro.