Home Office ha recentemente ampliato in modo significativo la propria policy relativa alle assenze dal Regno Unito a causa del COVID-19 nell’ambito dell’EU Settlement Scheme.
La nuova policy opera come una concessione al di fuori delle Immigration Rules fino al momento in cui le EUSS Rules non saranno formalmente modificate.
Come anticipato, la nuova policy permettera’ a numerose persone di presentare domanda ai sensi dell’EUSS nel caso di assenze e viaggi di lunga durata al di fuori dal Regno Unito, legati alla pandemia di COVID-19. Infatti, molte persone, prima della pubblicazione di queste nuove regole, non risultavano idonee a presentare domanda nell’ambito dell’EUSS a causa della natura e dell’entità delle assenze dal Regno Unito.
Resta fermo il termine ultimo per la presentazione delle domande nell’ambito dell’EUSS previsto per il 30 giugno 2021 per coloro che non hanno gia’ ottenuto uno status. Tuttavia, le domande potranno essere accolte qualora vi siano ragionevoli motivi per presentare domanda in ritardo. A causa della pubblicazione tardiva di questa policy e dell’esistenza delle precedenti regole molto piu’ restrittive, infatti, sembrerebbe possibile presentare domanda nel momento in cui una persona viene a conoscenza della propria idoneità a presentarla, anche se in ritardo.
Al fine di evitare ritardi nella valutazione delle domande, con conseguente rifiuto delle stesse, sarà necessario che le assenze vengano attentamente analizzate per verificare se rientrino nell’ambito della nuova policy e per evidenziare nel modo più completo possibile la durata e le ragioni di tali assenze.
Assenza singola fino a 12 mesi per motivo importante
La residenza continua di una persona nel Regno Unito (ovvero cinque anni continuativi di residenza) non sarà interrotta nel caso di una sola assenza fino a 12 mesi per un “motivo importante”.
Nell’ambito dell’EUSS, esempi non esaustivi di motivi importanti includono gravidanza, parto, una malattia grave, ragioni di studio, formazione professionale o un distacco lavorativo all’estero.
La policy conferma che, in relazione alla pandemia di COVID-19, Home office accetterà le seguenti circostanze (non esaustive) come motivo importante:
- Aver contratto il COVID-19;
- essere in quarantena o autoisolamento nel rispetto delle linee guida della sanità pubblica locale;
- prendersi cura di un familiare colpito da COVID-19;
- essere impossibilitati a fare rientro nel Regno Unito a causa delle restrizioni sui viaggi causate dalla pandemia;
- nel caso di soggetti che frequentano un corso di studi universitari, essere informati dall’università che il corso verra’ tenuto con modalita’ di apprendimento a distanza ed essere autorizzati a tornare nel paese di origine per studiare a distanza;
- essere consigliati dall’università o dal datore di lavoro di non tornare nel Regno Unito e di studiare o lavorare a distanza dal proprio paese di origine; e
- essere assente dal Regno Unito per un altro motivo relativo alla pandemia, ad esempio:
- scegliere di lasciare il Regno Unito o rimanere fuori dal Regno Unito a causa del minor numero di restrizioni legate alla pandemia altrove;
- scegliere di lavorare o gestire un’impresa da casa al di fuori del Regno Unito; o
- fare ritorno al paese d’origine per fare affidamento sul sostegno di familiari o amici laddove un soggetto si trovi ad essere disoccupato nel Regno Unito a causa della pandemia.
I riferimenti allo studio o al lavoro a distanza dal “paese di origine” di una persona sembrano essere eccessivamente restrittivi, così come i riferimenti alle università ma non ad altri istituti di istruzione. Tuttavia, la guida non è esaustiva, percio’, potrebbero essere accettate ulteriori motivazioni.
Assenze non destinate a superare i sei mesi e di fatto non superiori a 12 mesi
A meno che non si faccia affidamento su un’unica assenza per un motivo importante, la residenza continua di una persona sarà normalmente interrotta se trascorre più di sei mesi in un periodo di 12 mesi al di fuori del Regno Unito.
La policy prevede che qualora una persona intendesse non assentarsi dal Regno Unito per più di sei mesi in un periodo di 12 mesi, ma sia stata, di fatto, assente per non più di 12 mesi a causa di circostanze relative alla pandemia, la continuita’ della sua residenza non sarà considerata interrotta.
Le circostanze (non esaustive) su cui si può fare affidamento sono le stesse di una singola assenza fino a 12 mesi per un motivo importante, come precedentemente descritte.
Questa disposizione è una liberalizzazione significativa della politica precedente.
Assenza singola superiore a 12 mesi per motivi importanti
In base alla nuova policy, un soggetto che ha una sola assenza dal Regno Unito superiore a 12 mesi per un motivo o per molteplici motivi importanti sarà comunque idoneo a presentare domanda nell’ambito dell’EUSS se la pandemia ha impedito il rientro nel Regno Unito di tale soggetto, entro 12 mesi dalla data di uscita e per un periodo oltre tale termine.
Le circostanze che Home Office accetterà in questo scenario sono più stringenti rispetto alle altre due circostanze, in quanto un’assenza per libera scelta non è considerata accettabile. Tuttavia, ancora una volta, gli esempi riportati nella policy non sono esaustivi, quindi è possibile che, qualora venga fornita una giustificazione sufficiente per rimanere al di fuori del Regno Unito, una domanda possa essere approvata.
In tale situazione, il periodo di assenza superiore a 12 mesi sarà considerato una ‘pausa’ nel periodo di qualificazione continuativo richiesto per il settled status. Ad esempio, se una persona ha un’unica assenza di 14 mesi al di fuori del Regno Unito, dovrebbe attendere cinque anni e due mesi prima di presentare domanda di settled status nell’ambito del regime, anziché cinque anni.
Coloro il cui pre-settled status scadrà prima del momento in cui si qualificheranno per richiedere il settled status, possono presentare un’ulteriore domanda per pre-settled status.
Secondo periodo di assenza per motivi importanti
Una persona che è già stata assente dal Regno Unito per un singolo periodo non superiore a 12 mesi per un motivo importante e poi ha effettuato un’altra assenza superiore a sei mesi in un periodo di 12 mesi per un motivo importante avrà comunque diritto a presentare domanda nell’ambito dell’EUSS se potra’ dimostrare che uno di questi periodi di assenza fino a 12 mesi era dovuto alla pandemia.
Uno dei periodi deve essere una singola assenza per un motivo importante. L’altro può essere un periodo di assenza superiore a sei mesi in un periodo di 12 mesi, sia come assenza singola che come assenze cumulative, a causa della pandemia. In questi casi, la residenza continua non sarà considerata interrotta.
Se un soggetto supera i 12 mesi di assenza per uno dei periodi perché la pandemia gli ha impedito di tornare nel Regno Unito, o gli è stato consigliato di non tornare nel Regno Unito (ma non perche’ ha semplicemente scelto di rimanere al di fuori del Regno Unito), il periodo di tempo superiore a 12 mesi sarà considerato una pausa nel periodo di residenza continua rilevante, richiesto per il settlement.
I primi sei mesi del secondo periodo di assenza contano ai fini del periodo di residenza continua richiesto per il settlement, a condizione che durante il periodo considerato, l’individuo non sia stato al di fuori del Regno Unito per più di sei mesi in un periodo di 12 mesi. Il periodo di residenza continua rilevante verrà, quindi, messo in pausa e riprenderà dal momento in cui l’individuo è tornato nel Regno Unito.
Anche in questo caso, coloro che hanno ottenuto il pre-settled status possono richiedere nuovamente tale status se non soddisfano il requisito di residenza per il settlement prima della scadenza del loro status esistente.
Non è del tutto chiaro come verranno trattate le assenze singole rispetto a quelle cumulative e potrebbe rendersi necessario chiedere chiarimenti specifici a Home Office per le persone che desiderano fare affidamento su più di un periodo di assenza per un motivo importante.
Un richiedente che presenta domanda online deve caricare prove della durata di qualsiasi assenza dovuta alla pandemia e di come la sua capacità di tornare nel Regno Unito sia stata influenzata dalla pandemia. Un richiedente che presenta domanda cartacea deve fornire le prove in formato cartaceo.
Esempi non esaustivi di prove accettate sono riportati nella policy di Home Office. I richiedenti potranno, inoltre, essere contattati da Home Office per fornire ulteriori informazioni o prove prima che venga presa una decisione.