Il programma di rimpatrio volontario (Voluntary Return Scheme – VRS) creato da Home Office ha lo scopo di fornire sostegno finanziario ai migranti che hanno bisogno di aiuto per tornare nel loro paese d’origine. Il regime è stato ora modificato per consentire anche ai cittadini provenienti da stati membri dell’Unione Europea di presentare domanda. Se la domanda viene accettata, i candidati riceveranno un aiuto economico per una cifra massima di 2.000 sterline, che può essere utilizzato per trovare alloggio, lavoro o per avviare un’attività nel loro paese d’origine. Lo schema è disponibile per i migranti che vivono nel Regno Unito, anche se:
- Si trovano nel Regno Unito illegalmente o sono rimasti oltre la data prevista dal loro visto o dal loro permesso di soggiorno;
- Fanno parte di un gruppo familiare con un figlio di età inferiore a 18 anni e si trovano nel Regno Unito illegalmente;
- Hanno ritirato, o vogliono ritirare, la loro domanda per ottenere un permesso di soggiorno nel Regno Unito;
- hanno richiesto asilo nel Regno Unito, ma ora vogliono ritirare tale domanda.
Non è, invece, disponibile per coloro che:
- Sono indagati dalla polizia o detenuti da Home Office;
- Sono stati condannati con pena detentiva uguale o superiore a 12 mesi;
- Sono stati condannati per un reato di immigrazione e hanno ricevuto un ordine di espulsione;
- Hanno già ricevuto protezione umanitaria, permesso di soggiorno a tempo indeterminato o status di rifugiato nel Regno Unito;
- UK Visas and Immigration ritiene che il loro caso e’ un “third country case”.
La scelta di estendere il programma ai cittadini europei potrebbe, per alcuni, risultare controversa. Una delle motivazioni alla base di tale scelta potrebbe essere quella di estendere lo schema ai cittadini europei a seguito della fine della libera circolazione tra Regno Unito e paesi UE. Pertanto, l’assistenza finanziaria disponibile per i migranti extracomunitari viene ora estesa anche i migranti dell’UE dopo la Brexit.
Tuttavia, per alcuni, questa mossa è vista come contraria all’intenzione dichiarata dal governo di incoraggiare i cittadini dell’UE che vivono nel Regno Unito ad accedere all’EU Settlement Scheme prima del 30 giugno 2021.
Il messaggio del governo appare, infatti, controverso. Da una parte si invitano i cittadini europei ad aderire all’EU Settlement Scheme, dall’altra si prevedono aiuti per il rimpatrio di cittadini europei nel loro paese d’origine.
Home Office sostiene, invece, di aver semplicemente cercato di facilitare il ritorno a casa di quei cittadini europei che non desiderano rimanere nel Regno Unito e, pertanto, non sono interessati ad ottenere uno status nell’ambito dell’EU Settlement Scheme.
Recenti ricerche statistiche rilevano che un numero piuttosto elevato di operatori sanitari provenienti da paesi UE che si trovano nel Regno Unito ancora non sa cosa sia l’EU Settlement Scheme o che ci sia una scadenza per presentare domanda. Il potenziale rientro in paesi UE di numerosi operatori sanitari, dovuto alla mancata conoscenza del Settlement Scheme, potrebbe comportare conseguenze gravi nel settore dell’assistenza sanitaria.