Il 30 ottobre 2024, la Cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha presentato il primo Budget del nuovo governo, un piano volto a risolvere il cosiddetto “buco nero” nelle finanze del Regno Unito. Questa manovra comprende riforme fiscali estese, che riguardano la maggior parte delle tasse non garantite dalle promesse elettorali del partito Laburista. Tra le aree coperte vi sono importanti novità per i residenti non domiciliati (non-doms), nuove norme sull’imposta di successione, la tassazione degli interessi nei fondi di private equity e l’aumento delle imposte sulle plusvalenze e sugli investimenti immobiliari.
Abolizione del Regime dei Non-Doms
Un annuncio cruciale riguarda i non-doms, residenti nel Regno Unito con domicilio permanente all’estero. L’attuale regime, che consente di escludere dal reddito tassabile i guadagni esteri non trasferiti nel Regno Unito, sarà abolito dall’aprile 2025. Al suo posto, il nuovo regime FIG (Foreign Income and Gains) esenterà completamente i nuovi residenti dal pagare tasse sui redditi e guadagni esteri per i primi quattro anni di residenza, incentivando l’ingresso di capitali nel Regno Unito.
I contribuenti che attualmente utilizzano il regime di remittance basis potranno beneficiare di un’opportunità temporanea per il rimpatrio di fondi esteri non tassati. Questa misura sarà in vigore dal 2025 al 2028, con una tassazione agevolata del 12% per i primi due anni e del 15% per l’ultimo. È una notevole riduzione rispetto all’aliquota massima del 45% e un chiaro invito ai non-doms a trasferire i propri capitali nel Regno Unito.
Anche l’imposta di successione (Inheritance Tax, IHT) subirà cambiamenti significativi, con il passaggio a un sistema basato sulla residenza: coloro che risiedono nel Regno Unito per almeno 10 dei 20 anni precedenti diverranno soggetti all’IHT su tutti i loro beni globali, indipendentemente dalla localizzazione.
Riforma dell’Imposta di Successione: Passaggio a un Regime Basato sulla Residenza
Con il Budget 2024, l’imposta di successione (Inheritance Tax, IHT) si baserà sulla residenza fiscale, e non più sul domicilio. Dal 2025, coloro che risiederanno fiscalmente nel Regno Unito per almeno 10 dei 20 anni precedenti saranno soggetti all’IHT su tutti i loro beni, inclusi quelli globali. Questo sistema rappresenta un giro di vite rispetto alle norme attuali, che applicano l’IHT globale solo dopo 15 anni di residenza fiscale nel Regno Unito.
Una “coda fiscale” estenderà l’esposizione all’IHT per i non-doms anche fino a 10 anni dopo la cessazione della residenza. Questa coda sarà proporzionale al periodo di residenza: per esempio, coloro che hanno risieduto nel Regno Unito per 10-13 anni avranno una coda di tre anni, che si allungherà con l’aumentare degli anni di residenza.
Riforma dell’Imposta di Successione su Proprietà Agricole e Aziendali
Dal 2026, due principali sgravi fiscali sull’IHT – Agricultural Property Relief (APR) e Business Property Relief (BPR) – saranno limitati. Lo sgravio fiscale del 100% sarà concesso solo sul primo milione di sterline di beni agricoli e aziendali, mentre i beni che superano tale soglia riceveranno una riduzione al 50%. Questa limitazione influenzerà significativamente i grandi proprietari terrieri e aziendali, che potrebbero essere costretti a pianificare successioni più attente o a contrarre assicurazioni per coprire il carico fiscale. Inoltre, l’investimento in terreni agricoli potrebbe ridursi, dato che la pressione fiscale renderebbe tali attività meno redditizie.
Aumento delle Aliquote per le Plusvalenze
Le aliquote dell’imposta sulle plusvalenze (Capital Gains Tax, CGT) aumenteranno immediatamente dal 10% al 18% e dal 20% al 24%. Per i beni immobiliari, l’aliquota per i guadagni rimarrà invariata al 18% e 24%, mentre per altre attività finanziarie vi sarà una progressione dell’aliquota fino al 18% entro il 2026. Anche l’aliquota per il Business Asset Disposal Relief (BADR) aumenterà fino al 18% nel 2026, influenzando soprattutto i settori delle piccole imprese e degli investitori.
Nuove Norme per l’Acquisto di Seconde Case e Investimenti Immobiliari
A partire dal 31 ottobre 2024, la tassa di registro per le seconde case e per gli acquisti immobiliari da parte di società o persone giuridiche aumenterà dal 3% al 5%. Il governo prevede che questa misura porti a circa 130.000 nuove transazioni nei prossimi cinque anni, poiché rende il mercato immobiliare più accessibile ai nuovi acquirenti, ma ostacola gli investitori e gli acquirenti di seconde case. Questa politica mira a stimolare la mobilità dei proprietari di prime case e a favorire una redistribuzione più equa del mercato.
Contributi Nazionali e Benefit Aziendali
Il contributo nazionale dei datori di lavoro (National Insurance Contributions, NIC) sarà ridotto, scendendo da 9.100£ a 5.000£ dal 2025, con un aumento delle aliquote NIC per i datori di lavoro dal 13.8% al 15%. Questi cambiamenti penalizzeranno maggiormente le aziende con un elevato numero di dipendenti. Tuttavia, l’Employment Allowance aumenterà da £5.000 a £10.500, agevolando le piccole imprese e alleviando in parte l’onere.
Tassazione dell’Istruzione Privata: IVA al 20%
Il Budget 2024 ha introdotto modifiche significative che colpiscono le scuole private del Regno Unito, imponendo nuove tasse e riducendo le agevolazioni precedentemente concesse. Dal 1° gennaio 2025, le rette scolastiche delle scuole private saranno soggette all’IVA del 20%, aumentando notevolmente i costi per le famiglie. Il governo prevede che questa misura genererà circa 1,5 miliardi di sterline annue, fondi destinati a finanziare i servizi pubblici. Tuttavia, si stima che l’introduzione dell’IVA potrebbe portare molte famiglie a ritirare i propri figli dalle scuole private, con un impatto diretto sul sistema scolastico statale che dovrebbe assorbire gli studenti in uscita che si stima possano essere almeno 37.000.
In aggiunta all’IVA, verranno revocate anche le agevolazioni sulle business rates per le scuole private che detengono lo status di charity, rimuovendo lo sconto dell’80% sulla tassa sugli immobili attualmente disponibile. Questo cambio interesserà solo le scuole private in Inghilterra, poiché le policy sugli immobili sono delegate nelle altre nazioni del Regno Unito. Alcune associazioni di settore hanno espresso preoccupazioni sul fatto che queste nuove tasse potrebbero aumentare le rette fino al 20% e costringere alcuni istituti a chiudere o a ridurre i programmi di borse di studio e aiuti finanziari.
Le reazioni sono state varie: alcune scuole stanno pianificando di assorbire parte dei costi per ridurre l’impatto sui genitori, mentre altre prevedono di trasferire completamente l’aumento delle tasse sui clienti. L’Independent Schools Council ha criticato la mossa, avvertendo che essa potrebbe avere ripercussioni sui servizi per gli studenti con bisogni educativi speciali (SEND) e aumentare la pressione sul settore pubblico, specialmente nelle aree con limitata disponibilità di posti nelle scuole statali.
Queste modifiche rappresentano un cambiamento fondamentale nella gestione fiscale delle scuole private e potrebbero portare a una ristrutturazione del settore nel medio-lungo termine, con un impatto che potrebbe estendersi oltre i confini dell’istruzione privata, influenzando l’intero sistema scolastico britannico.
Linee Guida per la Tassazione delle Imprese
Il Budget conferma l’aliquota fiscale per le società al 25%, mentre l’Annual Investment Allowance rimarrà pari a 1 milione di sterline per incentivare gli investimenti. Inoltre, il Regno Unito proseguirà con le riforme in linea con gli standard OCSE, migliorando la conformità fiscale e rafforzando le norme sul transfer pricing e le stabili organizzazioni. L’obiettivo è garantire che le multinazionali paghino le tasse nei luoghi dove effettivamente svolgono attività economiche, promuovendo così una competizione fiscale equa e trasparente.
Conclusioni
Il Budget 2024 segna una svolta epocale per la politica fiscale britannica. L’eliminazione del regime della remittance basis, le nuove norme sull’IHT e l’aumento delle imposte su plusvalenze e seconde case ridisegnano il quadro fiscale del Regno Unito, mirando a una redistribuzione più equa e a una maggiore trasparenza. Tuttavia, queste riforme comportano sacrifici e richiedono una pianificazione fiscale accurata da parte di residenti, investitori e imprese.