Il 20 dicembre 2023, la Corte Suprema del Regno Unito ha emesso una importante decisione i tema di brevetti, confermando la precedente decisione della Corte d’appello.
Sebbene il risultato non sia sorprendente, è probabile che questa decisione sia influente anche al di fuori del Regno Unito in quanto tratta problematiche particolarmente attuali.
Mentre il caso del Regno Unito era incentrato sull’interpretazione di alcune norme della legislazione britannica in materia di brevetti e sul fatto che una macchina possa o meno essere validamente indicata come inventore, con l’aumento del ruolo dell’IA nell’innovazione, continua il dibattito sulla necessità di rivedere la legge e su chi debba essere indicato come inventore per le invenzioni generate esclusivamente dall’IA.
CONTESTO
Il caso riguarda due domande di brevetto presentate all’UKIPO. In entrambe le domande, il richiedente non aveva indicato se stesso come inventore, ma bensi’ dichiarato che l’inventore era una macchina per l’intelligenza artificiale di cui era proprietario. Nel 2019, l’UKIPO ha rifiutato le domande, in quanto il Richiedente non aveva indicato una persona fisica come inventore e non aveva dimostrato il suo diritto a richiedere e ottenere i brevetti.
Il Richiedente ha fatto appello al Tribunale dei brevetti, che ha respinto il ricorso nel 2020. Il Richiedente ha quindi presentato appello alla Corte d’Appello, che ha anch’essa respinto il ricorso. Il Richiedente ha ottenuto il permesso di appellarsi alla Corte Suprema. La Corte Suprema ha quindi esaminato l’appello il 2 marzo 2023 e ha emesso la sentenza il 20 dicembre 2023.
LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA
Nel respingere il ricorso del ricorrente, la Corte Suprema afferma che:
- La Corte d’Appello, il Tribunale dei Brevetti e l’UKIPO avevano ragione nel ritenere che l’articolo 7 del UK Patents Act del 1977 richiede che l’inventore sia una persona fisica. Pertanto, una macchina AI non può essere nominata come inventore in una domanda di brevetto.
- La Corte d’Appello, il Tribunale dei Brevetti e l’UKIPO avevano giustamente sostenuto che la legge vigente non autorizza il proprietario di una macchina AI a richiedere un brevetto per un’invenzione generata dalla macchina stessa.
- Di conseguenza, le domande di brevetto del Richiedente, sono state giustamente respinte.
La decisione è in linea con l’approccio adottato dalla maggior parte degli altri uffici e tribunali di tutto il mondo. In particolare, gli Stati Uniti, l’Europa (EPO) e l’Australia hanno tutti rifiutato le domande del Richiedente sulla base della mancata identificazione di un inventore umano.
La decisione è anche coerente con gli aggiornamenti del giugno 2022 del Manuale delle Formalità dell’UKIPO, che prevedono che un sistema di IA non possa essere indicato come inventore perché un sistema di IA non e’ una persona fisica, e la mancata indicazione di una persona fisica come inventore comporterà il rifiuto della domanda.
Questa decisione tuttavia non significa che le invenzioni sviluppate da esseri umani che utilizzano l’IA come strumento non possano essere brevettate secondo la legge britannica se soddisfano i requisiti di brevettabilità previsti dalla legge, e se citano un inventore umano.
A questo proposito, l’UKIPO ha fornito una guida ufficiale nel settembre 2022, e una decisione dell’Alta Corte del novembre 2023 ha ribadito che le invenzioni di sistemi di IA non rientrano necessariamente nell’esclusione dalla brevettabilità prevista dalla legge per i programmi per computer.
Il Libro bianco del governo britannico del marzo 2023 ha dichiarato l’intenzione di adottare un approccio “pro-innovazione” alla regolamentazione dell’IA, con l’obiettivo di diventare un leader mondiale insieme a Cina, Stati Uniti e Unione Europea. La decisione della Corte Suprema non ha alcun impatto su questa politica. La decisione si allinea al requisito della maggior parte delle principali giurisdizioni, per cui un essere umano deve essere nominato come inventore.
Tuttavia, con l’aumento della diffusione, dell’applicazione e della potenza dell’IA in quasi tutti i settori industriali, è ipotizzabile che il ruolo dell’IA diventi più che di semplice assistenza e che un numero sempre maggiore di invenzioni venga generato da sistemi di IA senza l’apporto intellettuale umano. Sebbene la decisione della Corte Suprema escluda per ora la protezione brevettuale per tali invenzioni, questa posizione potrebbe essere messa sotto pressione in futuro.