Il 14 febbraio, il Consiglio dell’Unione europea ha aggiunto quattro giurisdizioni (Isole Vergini britanniche, Costa Rica, Isole Marshall e Russia) nell’elenco delle giurisdizioni non cooperative (allegato I) (la “lista nera dell’UE”). L’elenco delle giurisdizioni non cooperative è stato introdotto nel dicembre 2017 e comprende gli stati che non hanno dato avvio a un dialogo costruttivo in materia di governance fiscale oppure non hanno adottato le misure necessarie riguardo, ad esempio, alla trasparenza fiscale e alla tassazione equa.
Il Consiglio dell’Unione europea ha specificato anche le motivazioni che hanno portato all’inserimento dei quattro stati nell’elenco delle giurisdizioni non cooperative.
- Le Isole Vergini britanniche: è emerso che la loro legislazione non era conforme allo standard OCSE sullo scambio di informazioni su richiesta.
- Costa Rica: non ha adempiuto al suo impegno di abolire o modificare gli aspetti negativi della sua esenzione dal reddito di fonte estera.
- Isole Marshall: ha suscitato preoccupazioni il fatto che la giurisdizione attiri profitti senza un’attività economica reale, data la sua aliquota nominale pari a zero o unica per l’imposta sulle società.
- Russia: è stato accertato che non ha adempiuto al suo impegno di affrontare gli aspetti dannosi di un regime speciale per le holding internazionali. Inoltre, il dialogo con la Russia in materia fiscale si è interrotto a seguito dell’aggressione russa contro l’Ucraina.
La black list dell’UE dovrebbe essere aggiornata nell’ottobre 2023.
L’ampliamento della black list dell’UE sarà rilevante nella misura in cui le giurisdizioni hanno implementato “misure difensive” (monitoraggio aggiuntivo e misure legislative come la non deducibilità dei costi, regole sulle società estere controllate per limitare il differimento artificioso, misure di ritenuta alla fonte e limitazione dell’esenzione dalla partecipazione ai dividendi degli azionisti).
Inoltre, il Consiglio UE ha approvato anche il documento sullo “stato di avanzamento” (Allegato II) (la “Lista grigia UE”) con i seguenti aggiornamenti:
- Barbados, Giamaica, Macedonia del Nord e Uruguay sono stati rimossi dalla lista nera perché hanno adempiuto ai loro impegni.
- Hong Kong e Malesia hanno ottenuto una proroga per riformare i loro regimi di esenzione dal reddito di fonte estera relativi alle plusvalenze.
- Al Qatar è stata concessa una deroga per vincoli di riforma costituzionale.
- Aruba e Curacao si sono impegnate a migliorare le decisioni del Forum globale per quanto riguarda lo scambio automatico di informazioni (anche il Belize e Israele hanno assunto questo impegno, ma figurano nell’allegato II per altri motivi).
- Albania impegnata a modificare o abolire il suo regime potenzialmente dannoso.
La lista grigia dell’UE riflette la cooperazione in corso dell’UE con le giurisdizioni per riformare la loro legislazione al fine di aderire agli standard di buona governance fiscale concordati.