La normativa tedesca in materia di diritto fallimentare è in continua evoluzione. A causa della pandemia legata alla diffusione del Covid-19, il governo tedesco aveva adottato diverse misure a carattere economico a sostegno delle imprese tedesche ed aveva inoltre sospeso l’obbligo di presentazione delle istanze di insolvenza. Ad oggi, invece il governo tedesco si trova a dover fronteggiare la tensione causata dai mercati dell’energia e delle materie prime. Dunque, per fronteggiare la crisi legata alla pandemia prima e al mercato energetico poi, il legislatore sta continuando a introdurre misure temporanee, modificando il diritto fallimentare. Ci si riferisce in particolare alla legge “sull’adeguamento temporaneo delle disposizioni di legge sulla ristrutturazione e sull’insolvenza per mitigare le conseguenze della crisi”, entrata in vigore a novembre 2022 e che troverà applicazione fino al 31 dicembre 2023.
Tra le modifiche più significative si segnalano:
- Nel contesto del concetto di sovraindebitamento, il periodo per la previsione di continuità aziendale è ridotto da 12 mesi a 4 mesi.
- Estensione del termine massimo per la dichiarazione di insolvenza in caso di sovraindebitamento da 6 a 8 settimane.
- Le aziende che intendono effettuare una ristrutturazione devono, adesso, presentare un piano finanziario della durata di 4 mesi – in precedenza, questo termine era di 6 mesi.
- Parallelamente, viene ridotto da 6 a 4 mesi anche il periodo per la pianificazione della ristrutturazione nell’ambito di una riorganizzazione non fallimentare ai sensi della legge sul quadro di stabilizzazione e ristrutturazione delle imprese.
Tuttavia, a differenza del 2020, l’obbligo di dichiarazione di insolvenza non viene, adesso, sospeso, prevedendo una modifica dei soli periodi di pianificazione e delle scadenze.