La mancata presentazione della domanda di fallimento può configurare reato di bancarotta semplice. Le sanzioni previste per questo reato vanno da un mese a due anni di reclusione. Inoltre, agli amministratori può essere vietato l’esercizio di alcune attività commerciali o di alcuni diritti (come il diritto di voto alle elezioni pubbliche).
Gli amministratori possono anche essere ritenuti responsabili per l’illecito civile nei confronti della società e di terzi per qualsiasi perdita derivante dalla mancata presentazione della domanda di fallimento.
Sanzioni e ulteriori responsabilità pre e post insolvenza
Ai sensi dell’articolo 495 del Codice di Commercio lussemburghese, il fallimento di una società può essere esteso a qualsiasi amministratore di fatto o di diritto che:
- agendo sotto la veste societaria, abbia effettuato transazioni commerciali per proprio conto o a proprio vantaggio;
- ha disposto dei beni della società come se fossero propri; oppure
- ha perseguito nel proprio interesse e in modo abusivo un’attività commerciale in perdita che era destinata al fallimento.
Ai sensi dell’articolo 495 1 del Codice di Commercio lussemburghese, gli amministratori di fatto o di diritto di una società fallita possono essere ritenuti personalmente responsabili per i debiti insoluti della società, in tutto o in parte e, congiuntamente o in solido, se il fallimento deriva da colpe gravi e palesi di cui sono responsabili. Il curatore fallimentare può proporre tali azioni solo entro tre anni dalla sentenza del tribunale che accerta tutti i crediti insoluti.
In determinate situazioni gli amministratori possono essere ritenuti penalmente responsabili di bancarotta semplice o fraudolenta. La bancarotta semplice (articoli da 573 a 576 del Codice di Commercio Lussemburghese) si applica, tra l’altro, agli amministratori che hanno effettuato pagamenti solo a determinati creditori dopo la sospensione dei pagamenti o che, nello sforzo di ritardare il fallimento, hanno concluso transazioni a condizioni svantaggiose per la società. Questa sanzione si applica anche se gli amministratori non hanno tenuto tutti i libri previsti dalla legge o se non hanno ottemperato ai provvedimenti del tribunale.
La bancarotta fraudolenta (articoli da 577 a 578 del Codice di Commercio lussemburghese) si applica agli amministratori che hanno deliberatamente dissimulato i beni della società o li hanno utilizzati a vantaggio personale o hanno alterato deliberatamente i libri contabili della società o se hanno acconsentito al riconoscimento di debiti inesistenti.
Gli amministratori sono responsabili nei confronti della società per qualsiasi illecito o negligenza nella gestione della società e sono inoltre responsabili nei confronti di terzi e della società per qualsiasi perdita subita a causa di una violazione dello statuto o del diritto societario. Gli amministratori possono anche essere penalmente responsabili per l’uso improprio dei beni della società o per l’uso dei poteri della società a proprio vantaggio.
Misure di difesa a disposizione di amministratori e dirigenti i nel contesto di un fallimento o di una ristrutturazione aziendale
La maggior parte dei casi di responsabilità degli amministratori si basa su violazioni intenzionali dei loro doveri e le difese si limitano a fornire la prova che i requisiti non sono soddisfatti. L’assicurazione per la responsabilità civile degli amministratori copre la responsabilità nei confronti della società e di terzi derivante da un errore di gestione, da una violazione della legge del 10 agosto 1915 sulle società commerciali, e successive modifiche, dello statuto della società, o da un illecito civile. Non è possibile assicurare gli amministratori contro le sanzioni amministrative o penali. Un amministratore non può essere esonerato da danni causati intenzionalmente o per negligenza grave.