Anche le Isole Vergini, come molte altre giurisdizioni, hanno riformato la loro legislazione in materia di azioni al portatore, per rendere più trasparente la disciplina sulle società.
Sebbene tale riforma risalga a diversi anni fa, ancora oggi vengono alla luce alcuni aspetti problematici.
Con riferimento alle disposizioni transitorie, il paragrafo 34 (A) dell’allegato 2 del Business Companies Act 2004 (BCA) ha modificato gli atti costituitivi e gli statuti di tutte le società delle Isole Vergini, vietando l’emissione di azioni al portatore dopo il 31 dicembre 2009 (data di transizione).
Questo intervento ha di fatto eliminato le azioni al portatore nelle Isole Vergini.
Di conseguenza, come stabilito dal paragrafo 35, i proprietari di società di azioni al portatore erano tenuti, entro la data di transizione, a scegliere tra due possibilità:
- convertire tutte le azioni al portatore in azioni nominative in conformità alle previsioni dell’atto costitutivo e dello statuto della società; o
- depositare tutte le azioni al portatore esistenti presso un custode autorizzato, secondo le previsioni della sezione 71(1) del BCA, in particolare indicando il nome completo del proprietario beneficiario dell’azione al portatore e il nome di qualsiasi altra persona con un interesse nell’azione al portatore.
Per essere custodi autorizzati è necessario aver avuto la approvazione da parte della BVI Financial Services Commission (BVI FSC), sezioni 50 (A) e 50 (B) del BCA.
Una società di azioni al portatore che non è riuscita, prima della data di transizione, a seguire una delle due strade sopra indicate è soggetta alle seguenti previsioni di legge delle Isole Vergini:
- Le azioni al portatore che non sono state convertite o depositate il o prima della data di transizione non sono più valide, ai sensi dalle sezioni 68 e 70 del BCA. Ciò significa che non possono essere trasferite e il portatore non può ottenere dividendi, dopo la data di transizione.
- Rischia di avere un ordine di liquidazione ai sensi del paragrafo 37 dell’allegato 2 del BCA e dell’Insolvency Act su richiesta del BVI FSC.
Sono stati segnalati anche casi in cui i proprietari di società di azioni al portatore non erano a conoscenza delle nuove disposizioni, o semplicemente non erano in grado di eseguire quanto richiesto dalla normativa transitoria.
Anche queste società hanno la possibilità di mettersi in regola ed evitare il rischio che la società venga messa in liquidazione.
La Corte d’appello dei Caraibi orientali ha stabilito che per le società che non hanno regolarizzato la loro posizione:
- Il consiglio di amministrazione di una società di azioni al portatore conserva la facoltà di esercitare i propri poteri per riscattare le azioni al portatore e convertirle in azioni nominative dopo la data di transizione ai sensi della sezione 38(2) del BCA. Questa è la strada più semplice da seguire e non prevede limiti di tempo per l’esercizio di tale potere.
- Se il consiglio di amministrazione non è operativo, i tribunali delle Isole Vergini possono nominare un curatore fallimentare nel consiglio di amministrazione della società, che può quindi esercitare i poteri del consiglio previsti dallo statuto della società e dal BCA per riscattare e convertire le azioni al portatore.