L’EU Settlement Scheme e’ stato introdotto dal governo con lo scopo di regolamentare la posizione dei cittadini dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo e svizzeri residenti nel Regno Unito dopo la Brexit. L’EU Settlement Scheme e’ accessibile fino al 30 giugno 2021 per i richiedenti residenti nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020.
Lo schema si rivolge a due categorie di soggetti: a coloro che sono residenti nel Regno Unito da cinque anni, che otterranno il settled status, e a coloro che, invece, sono residenti da un periodo di tempo inferiore, che otterranno il pre-settled status. Questi ultimi potranno ottenere il settled status una volta raggiunti i cinque anni di residenza in UK. Possono accedere allo schema anche i familiari dei richiedenti, anche se non sono cittadini europei.
Proporre domanda di accesso allo schema e’ gratuito. Occorre completare un modulo online suddiviso in tre fasi, a cui è possibile accedere tramite computer, tablet o telefono. Per presentare la domanda, è necessario disporre di un documento di identita’, una prova di residenza e fornire informazioni relative ai propri precedenti penali.
Una volta completata la domanda, in caso di esito positivo, i candidati potranno verificare e provare il loro status in formato digitale e riceveranno una lettera contenente la decisione da parte di Home Office. Il tempo di elaborazione delle domande è di circa cinque giorni lavorativi, tuttavia potrebbe essere necessario attendere fino ad un mese prima di ottenere una decisione.
Il pre-settled status equivale ad un permesso di soggiorno a tempo determinato, che consente al richiedente di rimanere nel Regno Unito per cinque anni. Il settled status, invece, equivale ad un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, con la possibilita’, per il richiedente, di presentare domanda per ottenere la cittadinanza britannica.
La lettera contenente la decisione include gli eventuali motivi di rigetto della domanda, talvolta Home Office richiedera’ al richiedente ulteriori informazioni. La lettera indichera’ se è possibile presentare un’ulteriore domanda o presentare ricorso e se è disponibile il riesame amministrativo.
In alcune circostanze, nonostante il richiedente abbia fatto domanda per il settled status, verra’ a lui riconosciuto il pre-settled status. È possibile presentare nuovamente la domanda, gratuitamente, per il settled status. Tuttavia, è consigliabile fornire ulteriore documentazione a supporto della domanda. Se non e’ possibile fornire ulteriori prove, il richiedente, entro 28 giorni dalla decisione, puo’ richiedere il riesame amministrativo della domanda. Il costo per la presentazione della richiesta di riesame amministrativo e’ di 80 sterline, rimborsabile qualora Home Office modifichi la propria decisione e riconosca il settled status.
Se la domanda nell’ambito dell’EU Settlement Scheme è stata presentata dopo il 31 gennaio 2020, potrebbe essere possibile presentare ricorso contro la decisione di Home Office. Se il ricorso è in forma scritta, il costo e’ di 80 sterline rimborsabili, mentre il costo dell’udienza e’ di 140 sterline, anch’esse rimborsabili qualora il ricorso abbia esito positivo. Il ricorso e’ un rimedio consigliabile se sono disponibili prove testimoniali piuttosto che documentali e quando una domanda di riesame amministrativo viene respinta. Tuttavia, si tratta di un procedimento piuttosto lungo, percio’ risulta piu’ semplice richiedere un riesame amministrativo o presentare una nuova domanda, ove possibile.
Una preoccupazione diffusa tra coloro in possesso di pre-settled status e’ di non essere in grado di ottenere il settled status una volta terminato il periodo di validita’ del pre-settled status (ovvero cinque anni dal suo ottenimento). Una delle condizioni principali del pre-settled status e’ quella che richiede ai titolari di essere residenti nel Regno Unito per un minimo di sei mesi all’anno. Eventuali assenze più lunghe potrebbero causare problemi per l’ottenimento del settled status.
Le assenze sono diventate un problema soprattutto in questo periodo, a causa della pandemia di coronavirus. Tuttavia, Home Office ha affermato che una semplice “riluttanza” a tornare nel Regno Unito non costituisce un motivo “importante” atto a giustificare assenze superiori a sei mesi. Ciò ha sollevato preoccupazioni per i numerosi cittadini dell’UE che si trovano all’estero. Home Office ha previsto alcune eccezioni, soggette a discrezionalita’, per coloro che hanno sofferto di coronavirus o risiedono con altre persone colpite dal virus. Un’altra eccezione è prevista per coloro che si trovano nell’impossibilita’ di fare rientro nel Regno Unito a causa delle restrizioni sugli spostamenti.